Storie di Alternanza 5BSU a.s. 2017-18

 

1° CLASSIFICATO

Premio "Storie di Alternanza" Camera di commercio di Venezia Rovigo Delta-Lagunare

– Sessione I semestre 2018 –

 

Classe 5B Liceo delle Scienze Umane, anni scolastici 2015/16; 16/17; 17/18

L'esperienza di alternanza scuola-lavoro è parte integrante sia del PTOF che del curricolo, fa dell'esperienza lavorativa un momento fondamentale del processo culturale e formativo, costituisce una risorsa importante, complementare all'attività didattica, e mette in gioco tutti i diversi tipi di apprendimento: di carattere cognitivo, operativo, progettuale, relazionale, emozionale.

Essa si qualifica per la sua valenza formativa,culturale, professionalizzante ed orientativa legata in particolare alle competenze attese relative all’indirizzo Liceo delle Scienze Umane

Il progetto si propone di promuovere negli alunni la conoscenza diretta delle potenzialità economiche e lavorative del territorio, sia attraverso rilevazioni metodologicamente condotte presso diverse aziende, sia attraverso l’esplorazione diretta delle strutture preposte all’educazione e all’inserimento delle persone svantaggiate nel settore dei servizi. Gli ambiti lavorativi prescelti rispondono alla duplice finalità di offrire agli alunni un percorso orientativo alle scelte post diploma e di integrare la formazione di indirizzo con competenze spendibili nel mondo del lavoro.

Nello specifico gli studenti sono stati attivamente inseriti all’interno della Cooperativa “Titoli Minori” e alla varie realtà ad essa afferenti per conoscere le differenti figure di riferimento presenti nei diversi ambienti.

In questo modo si sono create numerose relazioni in quanto i ragazzi hanno potuto e dovuto relazionarsi con le differenti figure che hanno incontrato: il tutor esterno, gli operatori (educatori, psicologi, pedagogisti, assistenti, mediatori, volontari…), gli utenti delle diverse strutture (bambini, adulti, di varia nazionalità e in varie situazioni di agio e di disagio).

Le relazioni instauratesi  sono state sicuramente positive, arricchenti, costruttive, non solo perché gli studenti hanno potuto relazionarsi con figure di riferimento diverse dagli insegnati e in un contesto differente da quello scolastico, ma anche perché hanno potuto confrontarsi con la diversità e varietà “dell’altro da me “: un incontro sicuramente costruttivo e che ha generato in loro numerosi spunti di riflessione e si è rivelato momento di crescita profonda.

Il contesto nel quale sono stati inseriti gli studenti ha permesso spazi di autonomia e di iniziativa personale, comunque in ambiente controllato e con attività che erano state dotate di una ipotetica cornice di autonomia dal tutor esterno e dagli operatori delle strutture.

L’esperienza ha anche consentito agli alunni di conoscere momenti di criticità della struttura ospitante che, nel corso del triennio, ha rischiato di dover sospendere la propria attività per insufficienza di finanziamenti. Attraverso la riflessione su tale aspetto critico, gli alunni hanno potuto conoscere le condizioni di sistematica difficoltà in cui versa il settore del sociale no-profit.

Nel corso del progetto l’intera classe ha sicuramente acquisito nuove competenze e conoscenze prefissate in fase progettuale. Gli studenti hanno sicuramente potuto fare pratica con nuove metodologie, presentate teoricamente ed esemplificate in classe o negli incontri con i tutor, quali ad esempio, quelle proprie della metodologia della ricerca sociale, della progettazione educativa e sociale, dell’intervento educativo.

 

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