Incontro con Don Antonio Coluccia a.s. 2017-18

 

Un sacerdote di frontiera al Marconi di Cavarzere (VE)

Continua la proposta educativa nell’ambito dell’Educazione alla Legalità con gli studenti del Marconi di Cavarzere.

Dopo l’incontro con Andrea Franzoso, il “Disobbediente”, giovane dirigente che ha denunciato il presidente delle Ferrovie di Milano Nord, perdendo il suo lavoro ma ottenendo una condanna per il presidente stesso per appropriazione indebita, è stata la volta di don Antonio Coluccia prete di frontiera che vive sotto scorta per la sua opera sociale e di recupero.

Giovane prete originario del Salento, operaio presso un calzaturificio, sindacalista, volontario di Protezione Civile, rivede la sua vita dopo una forte esperienza a Valona donandosi a Dio e ai fratelli.

Chiamato a Roma da papa Francesco, ha in uso, grazie alla Legge 109 del 1996, una villa confiscata alla Banda della Magliana dà vita alla Associazione Opera “don Giustino”.

La casa è a disposizione di 24 persone (padri separati, ex carcerati, ex tossicodipendenti) con ferite e storie profonde ma che sperimentano con don Antonio l’abbraccio di Dio, che continua l’insegnamento di Cristo: “perché nessuno di quelli che mi sono assegnati possa andare perduto”. Con la sua “Cristo terapia”, desidera portare ogni persona a riconoscere il gusto e valore per la vita. La dignità innanzitutto.

Ai ragazzi ripete l’insegnamento di don Bosco: “prima di tutto dobbiamo formare onesti cittadini, poi buoni cristiani”.

Un messaggio forte dato ai ragazzi del Marconi, presenti in massa nell’aula magna, parlando di onestà, mafia, valori, corruzione, anzi tre messaggi: Osare, Rischiare, Compromettersi.

Ha gridato ai ragazzi: “Alzati, guarda in alto, non aver paura!   Abita il tuo paese, la tua terra. Tu, giovane, come puoi cambiare il tuo paese? Come ti poni di fronte alla corruzione, alla disonestà, al silenzio di chi vede?”  Domande che mettono i ragazzi di fronte alla propria coscienza e alle scelte che si compiono nella vita. Ha richiamato un altro grande della storia, M. L. King “temo di più il silenzio degli onesti piuttosto che il parlare dei disonesti”, invitando i ragazzi a denunciare eventuali situazioni di disonestà, a non girarsi dall’altra parte.

Importante poi è la crescita nella diversità, comprendendo che siamo noi ammalati quando diventiamo razzisti. Non dobbiamo lasciarci rubare l’umanità, non lasciamo che il denaro ci rubi l’umanità.

Un vero “fiume” in piena, come l’hanno definito i ragazzi, che ha travolto con provocazioni, testimonianza forte che ha lasciato sicuramente molti spunti di riflessione. La scuola ancora una volta attenta alla crescita della cittadinanza attiva degli alunni.

Presenti all’incontro, promosso con la collaborazione del Comitato della Croce, il cav. Fiorenzo Tommasi, il Sindaco di Cavarzere dott. Henry Tommasi, il capitano dei Carabinieri dott. Francesco Barone con i carabinieri di Cavarzere, la Guardia di Finanza.

Frediana Fecchio

Incontro Don Antonio Coluccia