Articolo 21 della Costituzione ...a fumetti
Questo fumetto è il risultato del lavoro svolto all’interno di un progetto di educazione civica, assegnato dalla professoressa di storia dell’arte, Sfriso Agnese, che prevede di affrontare una riflessione dell’articolo 21 della costituzione italiana, con una particolare attenzione su “fino a chepunto può spingersi l’arte e fino a quando è considerata lecita?”.
L’elaborato è stato svolto dalla studentessa Matilde Ruffino della classe 5^DSA che ha voluto mettere il lettore nella condizione di riflettere liberamente per trovare una sua posizione all’interno dell’argomento proposto, senza essere influenzato.
Il racconto è ambientato durante gli anni del regime di Hitler, nel momento in cui ha iniziato a rimuovere le opere che secondo lui non rispecchiavano i canoni di un’arte sana e bella, esponendole successivamente nella “Mostra dell’arte Degenerata”. Durante questo periodo molti artisti si sono suicidati, come Kirchner (artista di un movimento nato in Germania “Die Brucke”).
ANALISI DIPINTO FINALE
L’opera mostrata alla fine del fumetto, è uno sguardo su una società che spinge le persone a seguire modelli già pre-impostati, reprimendo ed eliminando tutte le espressioni di libertà individuale. Tuttavia, quella stessa rigida società non riesce ad annullare la creatività degli artisti caratterizzata da una notevole sensibilità che permette loro di cogliere aspetti della vita comune che non tutti percepiscono.
Le linee così spesse in primo piano mostrano l’opprimente peso che la società ha su ognuno di noi,
tagliate da segni rossi che simboleggiano la razionalità (si trovano a sinistra, come l’emisfero logico matematico), mentre l’anima dell’artista fuoriesce dagli schemi inondando di colore la società ingrigita. Il viso dell’artista è definito solo nella sua parte destra in quanto rappresenta l’emisfero della creatività. Sullo sfondo sono presenti molteplici figure grigie che rappresentano le persone già state incastrate nei modelli i quali non le valorizzano e anzi le limitano, provocando demoralizzazione e senso di insoddisfazione.
Matilde Ruffino 5^DSA