My Oulu Experience NS a.s. 2010-11

Pubblicato sulla Nuova Scintilla il 7-11-2010

My Oulu Experience

 Oulu è una città di 137 mila abitanti, centro vivace di cultura e innovazione, con università e scuole d'avanguardia e una particolare attenzione per le tecnologie informatiche e l'ambiente. Città più importante del nord della Finlandia, in forte espansione demografica, è stata la sede prescelta per la conferenza Comenius, tenutasi dal 12 al 17 ottobre 2010, intitolata Caring for Europe and the World.

Come io sia capitato a Oulu è presto detto. Da tempo ero incuriosito dal fenomeno educativo finlandese e volevo carpirne i segreti. Il tema mi sembrava molto interessante, ed era inoltre prevista la visita di alcune scuole. Felice di aver ottenuto una borsa Comenius che mi avrebbe permesso di partecipare a questa occasione di aggiornamento e confronto con 85 docenti prevenienti da 17 paesi europei, ero però intimorito dall'impegno e dal viaggio. Il fitto programma (consultabile su http://www.wideminds.eu/moodle/ assieme a tutti i materiali prodotti per la conferenza) mi ha lasciato poco tempo per riflettere e visitare la città.

Cosa mi è rimasto? Il ricordo di alcune conferenze tenute da gente appassionata, come quella del gallese Trevor Roach  che ha raccontato di come l' impegno per la salvaguardia dell'ambiente abbia rivoluzionato la sua vita. Tra i concetti ricavati dalla sua lezione:

  1. Nel passato l'istruzione ruotava attorno al saper leggere e scrivere (literacy) e contare (numeracy), e lo scopo era lo sviluppo industriale della società; ora bisogna sviluppare una alfabetizzazione ambientale (environmental literacy).
  2. Le esperienze personali degli studenti in campo ambientale sono il punto di partenza per un loro auspicabile coinvolgimento nei processi decisionali della scuola.
  3. L'impronta ecologica (ecological footprint), ovvero un modo per calcolare il nostro impatto ambientale: per esempio, se tutti vivessero come fanno gli americani, avremmo bisogno di 4 pianeti e mezzo!
  4. Ci deve essere coerenza tra ciò che viene insegnato a scuola sull'ambiente e come essa si comporta e agisce come comunità. L'ipocrisia in ambito educativo è controproducente.

Significative inoltre le visite alle scuole (Metsokangas, Kaakuri), le lezioni sulla piattaforma Moodle e le sue potenzialità in campo educativo e linguistico , la visita del giornale locale Kaleva,  la competenza di tutti gli speakers, la cordialità e professionalità degli organizzatori, in primis Polly Seton e Päivi Mäki, e l'accoglienza dei docenti e delle personalità finlandesi. Certo non avrebbe guastato una voce fuori dal coro che mettesse in guardia dall'uso distorto di internet e dei social networks, che sta modificando il profilo cognitivo e psicologico delle nuove generazioni.

Nelle fasi conclusive, abbiamo avuto tempo per impostare un progetto Comenius dal titolo Mind your Footprint, ovvero, “Fa' attenzione alla tua impronta”, con colleghi provenienti da scuole del Portogallo, Danimarca, Francia e Galles. L'idea è di iniziare un cammino di responsabilizzazione ecologica che porti gli studenti, cittadini del futuro, a cambiare il proprio stile di vita.

Mi è rimasta l'impressione di una comunità che investe seriamente e profusamente nella scuola e nella cultura. I laboratori, le biblioteche (prestito automatico fino a 60 libri!), l'uso diffuso delle tecnologie, portatili, telecamere. Abbondanza ovunque di materiali (di qualità) forniti dalla scuola. Nel parcheggio studenti solo biciclette. Ampi spazi e arredi colorati, mense moderne e funzionali, spazio classe flessibile, “sparpagliato” e ampio, nessun segno di vandalismo, soglia del rumore molto bassa per studenti della primaria, co-docenza, pareti di vetro davano un senso di vivacità, apertura e trasparenza dell'azione educativa. I presidi sottolineavano lo stretto rapporto tra scuole e università per quanto riguarda la ricerca metodologica. Alcuni docenti ormai fungevano da guide, viste le numerose visite di delegazioni estere. Una scuola che sceglie accuratamente i suoi docenti e li paga bene – un bravo insegnante potrebbe guadagnare  più di un dirigente, notava il preside di Metsokangas.

Non ho carpito alcun segreto, ma qualche idea per la scuola italiana ci sarebbe...

 

Brunello Filippo, Docente di inglese , Liceo “Giuseppe Veronese”, Chioggia