Exchange Student

Un’ esperienza come “exchange student”


Quali sono le opportunità, i benefici e le problematiche di questa possibilità formativa?
“Durante il secondo pentamestre della quarta liceo, sono stato ospitato per cinque mesi in una famiglia canadese, nella British Columbia. E’ stata un’esperienza assolutamente positiva e ricca di soddisfazioni, ma che mi ha richiesto molto impegno.

C’è una prima fase di distacco dalla famiglia, casa, amici, abitudini, scuola e poi una fase di ambientazione e accettazione di un nuovo paese, con una lingua e cultura diversa, una scuola diversa e un’altra famiglia. E’ necessaria pazienza e costanza per crearsi amici e contatti.

E’ un bel cambiamento di vita che va scelto e calibrato bene in base all’offerta formativa proposta, l’apprendimento di una nuova lingua, le attività extra, per una crescita personale e umana. Ritengo sia molto costruttivo affrontare la nuova scuola con un differente approccio e studiare le varie materie attraverso una lingua e cultura diversa. La lingua si impara, l’apprendimento non è così immediato e non bisogna aspettarsi di essere madre lingua dopo un semestre. Si diventa comunque fluidi nella comunicazione, si famigliarizza molto anche con la produzione scritta e si impareranno di certo modi di dire o “slang” del posto. Si passa del tempo con nuovi amici, si praticano sport, molto spesso bisogna anche buttarsi, provare, vivere!
È molto costruttivo ed entusiasmante visitare il territorio e andare alla scoperta del nuovo luogo in cui ci si trova, per affrontare anche dei momenti di difficoltà che potranno insorgere. E’ un’esperienza forte di vita, di crescita personale e umana. Conoscere persone provenienti da tutto il mondo, nuove culture, imparare a considerare più punti di vista, migliorare le proprie capacità comunicative e di relazioni interpersonali, il rispetto e l’essere tollerante.

E’ anche un lavoro introspettivo che ti permette di conoscerti meglio e renderti conto di cose che davi per scontate. È un modo per far proseguire l’esperienza anche dopo il proprio ritorno in Italia. Periodicamente informavo via mail la referente del liceo comunicando le materie che avevo svolto, i programmi, le valutazioni parziali, e questo mi ha permesso, una volta rientrato, di integrare alcuni argomenti che non avevo svolto e che il consiglio di classe ha ritenuto indispensabili per affrontare serenamente l’ultimo anno di scuola.