La storia del Liceo “G. Veronese”

 

L'I.I.S. "G.Veronese" nasce nell'a.s. 1997-1998 con l'aggregazione tra il Liceo Statale "G.Veronese" e l’Istituto Magistrale Statale “C. Goldoni”, ma la sua storia comincia molto prima. 

Agli inizi degli anni Cinquanta il panorama scolastico a Chioggia è particolarmente povero: vi sono alcune scuole elementari, vi è una sola scuola media, vi è una scuola di avviamento commerciale.

Per quel che riguarda le scuole superiori, quella che oggi si chiama offerta formativa è davvero poca cosa. Funziona a partire dall’anno scolastico 1944-45 una sezione staccata del Liceo Scientifico “G. B. Benedetti” di Venezia. Solo nell’anno scolastico 1948-49 c’è l’intero quinquennio liceale, con qualche decina di studenti in tutto. Chi dopo la scuola media – e sono ben pochi! – prosegue gli studi deve quasi sempre uscire dalla città.  Si concretizza la possibilità di dare vita a una scuola superiore autonoma, interamente chioggiotta,  soltanto a cavallo tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta. Anima di questo “movimento” il prof. Salvino Chiereghin, apprezzatissimo insegnante di lettere nel Liceo e intellettuale dalla sfaccettata fisionomia (scrittore, musicista, critico letterario e musicale).

La scelta per un Liceo Scientifico non è priva di contrasti. Il Chiereghin, finissimo umanista ma fervido sostenitore di questa scuola dal più marcato impianto scientifico, deve controbattere le ostilità preconcette e le manovre di quelli che vorrebbero in città un diverso istituto superiore. 

Gli sforzi di questi benemeriti e lungimiranti concittadini, sostenuti dalla autorità civili e religiose, in primis il Vescovo Mons. G. B. Piasentini, portano al Decreto istitutivo del Liceo Scientifico Statale autonomo, firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi in data 19 settembre 1952. 

Ma, come sempre, i tempi della burocrazia sono lenti e si deve aspettare ancora un anno. Con l’inizio delle sue attività, nell’a.s. 1953-1954, il nuovo Liceo si trova di fronte alla prima scelta impegnativa: il nome da dare alla scuola.

Nel verbale della seduta del Collegio dei Professori del 30 ottobre 1953 si legge “Il Preside [prof. S. Chiereghin] propone di intitolare il Liceo Scientifico al nome dell’illustre clodiense Giuseppe Veronese; dopo aver ascoltata un’esauriente motivazione circa la scelta del predetto nominativo, il Collegio dei Professori decide all’unanimità di accogliere la proposta stessa e di sottoporre all’approvazione del Superiore Ministero della Pubblica Istruzione l’intitolazione prescelta”. 

Con il crescere della città, cresce anche il Liceo. Ospitato dalle sue origini in Calle Filippini, in un’ala della Scuola Media Pellico, agli inizi degli anni Sessanta il “Veronese” si trasferisce nella nuova sede in Tombola, in un moderno edificio progettato da un giovane Carlo Scarpa e realizzato dall’Amministrazione Provinciale. È per i tempi una scuola funzionale e ben attrezzata, capace di soddisfare le esigenze di cinque classi, che non arrivano mai oltre la settantina di alunni. Mentre vanno ampliandosi gli istituti superiori in città (I.T.I.S. prima “Pacinotti”, poi “Righi”; Istituto Magistrale “Goldoni”), gli anni Sessanta vedono un progressivo aumento degli alunni del Liceo: dall’anno 1966-1967 comincia il corso B, che si stabilizzerà negli anni Settanta.

Il Liceo cresce e segue la storia del nostro paese. Come in tutte le scuole d’Italia, si fa sentire il Sessantotto. La scuola, seria e ordinata, ma anche ricca di umanità ed entusiasmo, come testimoniano documenti e ricordi, è attraversata da nuove esigenze. Al timone, in questo difficile momento, non c’è più il tradizionale punto di riferimento. Il prof. Chiereghin muore nel settembre del 1968. Nuove idee circolano. Si parla di cogoverno della scuola (tra docenti, genitori e alunni), di gruppi di studio necessari “ai fini della creazione di un ambiente di cultura il più possibile adatto alle istanze della società contemporanea”, di partecipazione dei rappresentanti dei genitori allo scrutinio … Mentre inizia l’avventura degli Organi Collegiali e della partecipazione democratica alla scuola, l’edificio del Liceo risulta non più sufficiente e si rende necessaria la costruzione di un secondo piano. Pertanto l’a.s. 1975-1976 vedrà lezioni pomeridiane all’I.T.IS. “Righi” per l’inagibilità della scuola che si sta sopraelevando.

Negli anni Settanta la scolarizzazione in città subisce un’impennata. Aumentano gli iscritti alle scuole superiori e nel Liceo si sono stabilizzati due corsi completi (di un terzo corso è presente solo qualche classe). L’anno scolastico 1979-1980 vede l’arrivo al Liceo del Preside Francesco Galera. Nel decennio precedente la direzione della scuola era stata affidata a sei Presidi (Giovan Battista Carron, Veglia Fiorentin, Renzo Sola, Rocco Miles Ugo, Novello Barbaro, Silvano Grasso). La presidenza del prof. Galera caratterizzerà la storia del secondo venticinquennio del Liceo anche per la sua eccezionale ampiezza temporale, durando fino all’a.s. 1999-2000. Nell’a.s. 1980-1981 una svolta significativa: “l’improvvisa e inattesa aggregazione al Liceo Scientifico della sezione staccata di Chioggia del Liceo-Ginnasio mestrino (Collegio dei Docenti del 30.09.1980).  Il Liceo Classico aveva avuto inizio a Chioggia nell’anno scolastico 1969-1970 come sezione staccata del “Franchetti” di Mestre; dopo dieci anni ne fu decisa l’aggregazione al Liceo chioggiotto. 

Per il “Veronese” inizia una delle sue più evidenti caratteristiche da allora in poi: l’articolazione in più indirizzi. Accanto al tradizionale scientifico, la scuola ha un corso classico, ampliando e differenziando così la sua offerta formativa. L’aggregazione del Classico non fu senza problemi, specialmente dal punto di vista organizzativo e logistico: questo corso per molti anni fu costretto, per mancanza di aule nell’edificio del liceo, ad essere ospitato in sedi diverse, fino ad arrivare a una certa stabilità di sede nella scuola Media Olivi agli inizi degli anni Novanta. Lenta e non senza qualche difficoltà è stata la fusione tra i due indirizzi.

Gli anni Ottanta vedono la scuola impegnata nei primi tentativi di rinnovamento tramite sperimentazioni. Si tratta di sperimentazioni settoriali (Storia dell’arte e Lingua straniera al Classico; Disegno allo Scientifico; anticipazione dei programmi di Italiano e Storia del triennio nelle classi seconde), ma che testimoniano una scuola non immobile, attenta a cogliere le esigenze di rinnovamento della scuola superiore. 

Dall’anno scolastico 1989-1990 inizia la maxisperimentazione linguistica: non semplici interventi settoriali, ma la progettazione di un nuovo corso di studi, del tutto inedito per la nostra città e in generale per la scuola italiana. La scelta per una sperimentazione linguistica nasce in primo luogo dalla attenzione alle peculiarità socio-economiche del territorio, che ha una forte vocazione turistica; le lingue, inoltre, appaiono un formidabile strumento culturale - professionale in un mondo che diventa sempre più globale. 

La sperimentazione ha avuto fasi diverse: a momenti di sicuro favore da parte dell’utenza ne sono subentrati altri più tiepidi, fino alla fine della sperimentazione che si conclude con l’anno scolastico 2003-2004. 

Sempre nel 1989-1990, viene avviata nei corsi del Liceo Scientifico la sperimentazione dei nuovi programmi di Matematica e Informatica , secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Informatica (P.N.I.). 

I programmi vengono progressivamente estesi a tutti i corsi e a tutti gli indirizzi. Questa scelta descrive la determinazione nella ricerca del miglioramento della didattica e dell’offerta formativa. La presenza del nuovo indirizzo linguistico e l’affermarsi di un terzo corso di scientifico pone in modo drammatico alla scuola il problema degli spazi.

È a partire dagli anni Novanta che con più urgenza si comincia a delineare la necessità di un nuovo edificio scolastico. Progetti e ipotesi si susseguono negli anni, mentre si è costretti a soluzioni di ripiego. Agli inizi degli anni Novanta è realizzato un importante intervento nell’edificio: aumentano gli spazi, con una nuova palestra, una nuova biblioteca e più moderni laboratori. 

Gli anni Novanta sono gli anni di profonde innovazioni, che hanno modificato il modo di concepire e di fare scuola. Sono gli anni della Carta dei Servizi, del P.E.I. e del P.O.F. La documentazione della scuola a questo proposito è assai ricca e testimonia un serio e serrato dibattito. Gli anni Novanta sono anche gli anni della scuola che vuol cambiare, ma che non ha la riforma per poterlo fare. La strada del cambiamento possibile è quella offerta dai “Programmi Brocca”, una pietra miliare nella storia della scuola superiore. 

Il “Veronese” coglie l’occasione: nell’anno scolastico 1995-96 il Collegio dei Docenti è impegnato in un lungo e approfondito lavoro di esame dei “Programmi Brocca” e arriva alla determinazione di dare avvio a una maxisperimentazione di un Liceo Scientifico “Brocca”. Il Collegio dei Docenti intese dare alla città una nuova opportunità formativa, dal carattere spiccatamente scientifico-sperimentale, più rispondente alla centralità che la scienza ha nel nostro tempo. Dall’anno scolastico 1996-97 inizia il quarto indirizzo del “Veronese”: lo Scientifico “Brocca”, che si aggiunge allo Scientifico (di ordinamento e P.N.I.), al Classico, al Linguistico.  

Alla metà degli anni Novanta una parola spaventa le scuole: razionalizzazione. La scuola italiana si dà nuovi parametri numerici e le scuole troppo piccole quanto ad iscritti perdono la loro autonomia. Dall’anno scolastico 1997-98 viene aggregato al “Veronese” l’Istituto Magistrale Statale “Carlo Goldoni”. Il Goldoni comprendeva allora sia il tradizionale corso magistrale (soppresso per legge con l’anno scolastico 1998-99) sia la sperimentazione del Liceo Socio-Psico-Pedagogico secondo i Programmi Brocca, iniziata nell’anno scolastico 1994-95. L’aggregazione ha comportato inevitabili difficoltà: due scuole sono portatrici di storie diverse, di modalità operative diverse, di idee diverse. L’impegno di tutti ha progressivamente fuso queste due realtà in un’unica scuola, con arricchimento vicendevole.  

Gli ultimi anni sono gli anni dei grandi dibattiti: autonomia, riforme, cambiamenti… Anche il “Veronese-Goldoni” è investito dalle proposte e dalle riforme Berlinguer-De Mauro prima e Moratti poi. 

In questo contesto si situa la riforma degli Esami, non più di Maturità ma di Stato, a partire dall’anno scolastico 1998-1999. In questo clima fatto di entusiasmo e di disillusioni, di dibattiti serrati e defatiganti, il Liceo prosegue con serietà il suo cammino, unendo tradizione e cambiamento, guardando al futuro.  

Dall'a.s. 2000-2001 all'a.s. 2007-2008, finita l’era dei Presidi, guida la scuola il Dirigente Scolastico prof.ssa Lalla Casetti. In questi anni e precisamente dal 7 gennaio 2004 il Veronese si trasferisce nella nuova sede di Borgo S. Giovanni. Finalmente un unico edificio accoglie tutti gli indirizzi: Scientifico PNI, Classico, Linguistico, Scientifico Brocca, Socio-Psico-Pedagogico.

Dal 2008-2009 fino al 2018-2019 la Dirigenza dell'Istituto è stata nelle mani del Prof. Luigi Zennaro. Sotto la sua guida i piani di studio delle classi prime sono stati modificati per effetto della riforma e attualmente il Liceo offre i seguenti corsi: Classico, Linguistico (dal 2012-2013), Scientifico, Scientifico opzione Scienze Applicate, Scienze Umane. 

Dall'a.s. 2019-2020 ad oggi la Dirigenza è affidata all dott.ssa Daniela Boscolo.

La storia continua… Ad multos annos!